Stoccata che celebra la rottura con la giunta Bassolino. Proprio al presidente della Regione si rivolge il sindaco di Eboli: «Abbia il coraggio di dire ai cittadini campani che ha intenzione di venir meno ad accordi presi, che non realizzerà più il Polo agroalimentare». Polo si, Polo no. Un’operazione su cui grava l’inserimento dell’area all’interno del piano di vendita e valorizzazione presentato all’interno del bilancio regionale 2009. San Nicola Varco da valorizzare: come? Interrogata a tal proposito, Lilly De Felice ha glissato girando sui tacchi e lasciando, magari, alla conferenza annunciata per questa mattina ogni approfondimento.
Regione che, impiantando containers, non farebbe altro che «ghettizzare ancor più chi occupa l’area. Se l’intenzione è di realizzare un piccolo paese nella struttura di San Nicola Varco Eboli è decisamente contraria e lotterà con tutte le sue forze». A questo punto «si fermi tutto, perché sul suo territorio è necessario che si esprima il Consiglio comunale», conclude Melchionda invocando la discesa in campo del «Ministero dell’Interno poiché in quella zona ci sono centinaia di immigrati irregolari». Rompe gli indugi, dunque, il sindaco bassoliniano di Eboli ripetendo, in calce, che «dare alloggi agli immigrati irregolari è un reato previsto dal decreto Maroni», e che «la Regione dovrà passare sulle nostre teste». Strappo netto, quello di Eboli con Palazzo Santa Lucia. No secco, quello proferito contro l’ipotesi di istallazione di containers nella zona, che non va confuso con la contrarietà a che il problema si risolva: «C’erano degli accordi. Che fine hanno fatto». Accordi che prevedevano l’individuazione di un’area diversa da quella di San Nicola Varco dove posizionare strutture amovibili, come comunicato dall’assessore comunale alle Politiche sociali Luca Sgroia. Un’altra zona, qualsiasi, purchè «non sia San Nicola Varco».
Stefano Gallotta_ Cronache del Mezzogiorno