ARCHIVIOS.Nicola Varco: la Regione pulisce ed il Comune la diffida

 

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EBOLI- Sotto la pioggia, in mezzo al fango di San Nicola Varco, l’assessore regionale alle Politiche sociali, Alfonsina De Felice, ha tenuto per se i particolari dell’operazione. Ruspe e trattori sono entrati ieri mattina, intorno alle 9, nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo. Per fare cosa? «Per un intervento di bonifica dell’area. Il problema qui è sanitario. Si rischia l’epidemia». Per il resto «ci vedremo domani (oggi per chi legge, nda) in conferenza stampa al Comune di Eboli».
«La faccia la conferenza, poi parlerò io», chiosa il primo cittadino di Eboli raggiunto a telefono. Martino Melchionda non ci sta e sancisce la frattura con la Regione: «Colpa loro, non si interviene su di un territorio senza interpellare le istituzioni locali. Dovranno passare sulle nostre teste». E non per quanto riguarda la bonifica. Ad aver scatenato l’ira del sindaco è stata la decisione della Regione di porre sul posto poco meno di 200 containers e roulottes. Strutture amovibili che sarebbero state annunciate di vertici di Palazzo Santa Lucia. «San Nicola Varco non diventerà mai un ghetto a vita», ha replicato un infuriato Martino Melchionda che ha proseguito sottolineando come «lì ci sono per lo più irregolari. Favorire il loro stazionamento è un reato, si chiama favoreggiamento dell’immigrazione clandestina».
Stoccata che celebra la rottura con la giunta Bassolino. Proprio al presidente della Regione si rivolge il sindaco di Eboli: «Abbia il coraggio di dire ai cittadini campani che ha intenzione di venir meno ad accordi presi, che non realizzerà più il Polo agroalimentare». Polo si, Polo no. Un’operazione su cui grava l’inserimento dell’area all’interno del piano di vendita e valorizzazione presentato all’interno del bilancio regionale 2009. San Nicola Varco da valorizzare: come? Interrogata a tal proposito, Lilly De Felice ha glissato girando sui tacchi e lasciando, magari, alla conferenza annunciata per questa mattina ogni approfondimento.
Resta la rabbia di Melchionda che si scaglia in modo forte contro la Regione: «Si tratta di un atto gravissimo, frutto di una scorrettezza istituzionale inaccettabile».
«Che fine hanno fatto gli accordi?», si chiede il primo cittadino. Che fine hanno fatto «la bonifica, lo sgombero previsti e la sistemazione di alcuni extracomunitari in una zona limitrofa?».  

Regione che, impiantando containers, non farebbe altro che «ghettizzare ancor più chi occupa l’area. Se l’intenzione è di realizzare un piccolo paese nella struttura di San Nicola Varco Eboli è decisamente contraria e lotterà con tutte le sue forze». A questo punto «si fermi tutto, perché sul suo territorio è necessario che si esprima il Consiglio comunale», conclude Melchionda invocando la discesa in campo del «Ministero dell’Interno poiché in quella zona ci sono centinaia di immigrati irregolari». Rompe gli indugi, dunque, il sindaco bassoliniano di Eboli ripetendo, in calce, che «dare alloggi agli immigrati irregolari è un reato previsto dal decreto Maroni», e che «la Regione dovrà passare sulle nostre teste». Strappo netto, quello di Eboli con Palazzo Santa Lucia. No secco, quello proferito contro l’ipotesi di istallazione di containers nella zona, che non va confuso con la contrarietà a che il problema si risolva: «C’erano degli accordi. Che fine hanno fatto». Accordi che prevedevano l’individuazione di un’area diversa da quella di San Nicola Varco dove posizionare strutture amovibili, come comunicato dall’assessore comunale alle Politiche sociali Luca Sgroia. Un’altra zona, qualsiasi, purchè «non sia San Nicola Varco».
Stefano Gallotta_ Cronache del Mezzogiorno

 

Redazione Eolopress

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