EBOLI- Svolta epocale per la città, dopo oltre venti anni il mercato settimanale cambia sede e look. Ma non senza rischi e pericoli. Lo scontentare qualcuno fa parte del gioco, ed è quindi considerato, ma da qui a tentare di ripristinare ordine in una condizione di completo disordine ed oltretutto da anni tollerato, è ben altra cosa. E non certo é da trascurare il fatto che il mercato settimanale di Eboli è ormai "tradizione", dato che va avanti da anni.
L’ora X è giunta sabato mattina, una sorta di taglio del nastro per quanti in quest’ultimo anno hanno lavorato alacremente affinché tutto funzionasse: per venditori ed acquirenti, per automobilisti e pedoni. Insomma affinchè la città non venisse delusa. A null’altro ha lavorato lo staff del giovane assessore alle Attività produttive, Roberto Palladino (nella foto), se non al fornire massima collaborazione nella scelta di soluzioni condivise per liberare l’area in zona Paterno, dove oggi risultano l inglobati istituti scolastici come il liceo scientifico "A. Gallotta" ed il "Pietro da Eboli".
I tempi cambiano e quindi cambiano le esigenze, pertanto non resta che soddisfarle. Ed è su questa linea che si è orientata la scelta dell’amministrazione comunale di Eboli, e non poteva non ricadere su un’area già allestita e fornita di sottoservizi, nonchè facilmente raggiungibile, come quella degli impianti sportivi in via Serracapilli, sede del Palasele, oltretutto fornita da navetta ogni 28 min.
"L’immagine del mercato ne risulta a suo modo rivalutata", questa la prima impressione raccolta tra gli assidui frequentatori del sabato mattina. Da vicoli e luoghi angusti, dall’aria quasi opprimente di un "suq maghrebino", dentro cui sarebbe stato difficile fare entrare un passeggino, figuriamoci un’ambulanza, di colpo ci si ritrova in uno spazio aperto, ordinato, un lungo viale disseminato di venditori, ognuno nel suol spazio "blu".
Ma è l’ampia area parcheggio a dare il primo colpo d’occhio: ordine sì, ma soprattutto legalità. Euro o centesimi finivano coscientemente nelle tasche di baby parcheggiatori tra le stradine del quartiere il sabato mattina. Ma da oggi gli operatori della Multiservizi controllano una vasta area adibita, al prezzo di € 0,50. Auto che entrano ed escono ordinatamente per immettersi sull’arteria principale di via Cupe. Cose normali? Non per il mercato di Eboli.
Cosa c’entra? Lo spiega involontariamente Francesco Mandia (nella foto a sinistra), responsabile dello sportello- settore Attività produttive. E’ su di lui ed i suoi collaboraotri, appunto, che ha scommesso l’assessorato. "Era diventata ormai ingestibile la vecchia situazione, dove convivevano condizioni di legalità e non, ogni vicolo poteva essere utile ad un ambulante per allestire il suo spazio. Da calcoli approssimativi potremmo sostenere che il Comune da questa operazione di riordino dei commercianti ambulanti presenti sul territorio guadagnerà addirittura trentamila euro". Ma se da una partre c’è stata la consapevolezza di essere nel giusto, dall’altra si sono temute le inevitabili reazioni contrarie infrangendo un tabù come il "mercato settimanale" del Paterno. I primi a lamentarsi? I commercianti del quartiere che dicono: "E adesso svuotando l’area il sabato saremo costretti a chiudere?". Realtà o esagerazione? Ma considerando che il commercio è materia altra rispetto all’ordine pubblico, alle regole commerciali e soprattutto alla vivibilità di un quartiere, tra i più popolosi della città, si è deciso di intervenire.
Risultato? Positivo. Contro ogni aspettativa le bancarelle come sempre sono risultate affollate e la maggioranza dei venditori non ha lamentato carenze o disagi di alcun tipo. Unico neo: il vento, per molti un problema di esposizione atmosferica dettata dalla collocazione. Ma del resto chi vende o spende al mercato è cosciente di essere spesso vittima delle intemperie, e pertanto nonostante ciò continuerà ugualmente a viverlo e a frequentarlo.
Inervento dell’ assessore alle Attività produttive
Roberto Palladino